Il progetto affronta il tema del riscaldamento pensato e progettato senza emissioni in atmosfera di fumi in una valle, la Valbelluna, che per ragioni ambientali mal tollera la presenza di fumi e, soprattutto, della particelle PM10 che si diffondono nell’aria e, di conseguenza, nelle vie e negli apparati respiratori delle persone con ormai acclarati e scientificamente provati effetti negativi. L’ambizione del progetto è quella di proporsi come “buona pratica” di un modo di costruire dove l’energia necessaria viene fornita dalla terra, con la geotermia, e dal sole con il fotovoltaico. Ciò è reso possibile con impianti ad elevato contenuto tecnologico e sofisticate apparecchiature. Il tetto è un involucro costituito a sud dai pannelli fotovoltaici e a nord da una tipologia a pergola lasciata libera perché il suo completamento veda la partecipazione di vivaisti e appassionati per potervi collocare delle piante a livello sperimentale.
La dimensione in pianta degli edifici viene definita dagli spazi interni, dove i vani ricavati risultano essenziali ma sufficienti per una corretta e libera fruizione di movimento. Essendo i futuri occupanti persone anziane, con necessità di avere un ambiente sempre in condizioni pressoché costanti, la parte impiantistica garantisce un comfort abitativo durante tutto l’arco dell’anno, in termini di riscaldamento, condizionamento e ricambi d’aria.
Lo spazio tra le due schiere di edifici è libero e si raccorda ad est con il parco, all’interno del quale si propone un’attività didattica legata alla tradizione degli orti e dell’arte. Una pergola, posta tra l’edificio esistente e quelli in progetto, è l’elemento attorno al quale ruota la vita della struttura, questo per sancire la connessione tra le residenze ed i servizi ad essa connessi.